lunedì 22 dicembre 2008


AGENTE 007, MISSIONE GOLDFINGER
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Il terzo film della saga di Bond è, a mio avviso, il manifesto della serie. Qui ormai i vari personaggi attorno a Bond vanno profilandosi, c'è la prima vera comparsa iconoclasta delle bond-cars (la famosa Aston piena di gadgets tecnologici)...insomma il succo della serie 007 spremuto in una pellicola (sebbene manchi la presenza della Spectre). E' uno dei film su James Bond a cui sono più affezionato, anche per via di ricordi di una visione di parecchi anni fa.
Il personaggio di Goldfinger poi trovo sia ben caratterizzato, come affascinante certamente appare il piano di "rapinare" Fort Knox. Il tema dorato che fa da sfondo un pò a tutto il film si sposa poi con il periodo in cui questo colore andava molto di moda.
Belle le ambientazioni, mentre la trama è buona solo per metà. In particolare il film giunge ad un finale sin troppo frettoloso (specie nella caratterizzazione dei personaggi, in questo caso della bond-girl che era in conbutta con Goldfinger), che risolve la questione in modo estremamente semplificato rispetto alla magnitudine del piano escogitato.
Al di fuori di questo, a mio avviso si tratta di uno dei migliori "Bond" dei primi tempi, una consacrazione per una saga che andava definitivamente affermandosi.

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VOTO: 8-

martedì 16 dicembre 2008


A 007 - DALLA RUSSIA CON AMORE

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Continua la retrospettiva sull'agente 007, siamo al secondo episodio. Piacevole e ben connotato (sempre se lo si contestualizza sullo scenario di allora), più propenso allo spionaggio che non all'azione pura (forse una delle parti meno riuscite, ma è difficile valutarlo con un occhio "moderno"). Bene la parte melò, interessanti alcune scenografie in quel di Instambul, ma nel complesso l'ambientazione non mi ha affascinato più di tanto. Buona la parte nel treno, e il confronto (soprattutto la parte dialogata, più che quella fisica) con il cattivone di turno.
Insomma, è un discreto episodio, una buona continuazione del primo capitolo, che riesce ad incanalare il pubblico verso la saga, ma credo che come episodio in sè non spicchi particolarmente (al di fuori dell'ottimo Sean Connery, e della tutto sommato piacevole Daniela Bianchi). Per ora è una sensazione, ma dai ricordi vaghi che ho di altri episodi, mi sento di mantenerlo a mezza classifica, conferendogli tuttavia una valutazione appropiata.

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VOTO: 7+

007 - LICENZA DI UCCIDERE
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Il primo James Bond è ovviamente un film particolare, proprio perchè il primo dell'intera saga che da qui giungerà poi sino ai giorni nostri, con alti e bassi a seconda degli episodi.
In questo caso il primo capitolo vede protagonista come interprete quel Sean Connery che seppe dare un carisma unico a questo personaggio e che più volte gli appassionati rimpiansero quando poi il ruolo del protagonista fu affidato ad altri. E del resto è facile intuire il perchè: con quella sua espressione volpina, con il fisico rude e lo charme del rubacuori, Sean Connery esprimeva un fascino difficilmente replicabile.
La storia se rivista con gli occhi dello spettatore moderno non potrà che apparire scontata e gli effetti speciali poco impressionanti, ovviamente. Tuttavia per quei tempi era un film altamente spettacolare ed appassionante un pò sotto ogni punto di vista: da quello dell'azione quanto da quello del romance, grazie a ruoli femminili in grado di ammaliare il pubblico maschile. Al di fuori della bellezza della Andress, la cui comparizione in costume per gli stilemi dell'epoca poteva chiaramente suscitare più di un prurito, in una visione odierna si rivela a tratti persino più interessante il ruolo delle altre protagoniste femminili, nei ruoli più o meno importanti che rivestono in questa pellicola.
Nel complesso non si può che plaudire questo esordio, specialmente sviscerandolo nei particolari che sappiamo acquisiranno un loro perchè con ogni successivo capitolo. Certo, ad oggi la visione perde qualcosa del fascino del tempo, e questo incide in parte nella valutazione soggettiva del film.
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VOTO: 7 ++

007 - CASINO ROYALE

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Inserisco la recensione di questo film ora, anche se in realtà ne ho preso visione più di un anno e mezzo fa. Questo perchè, proprio grazie a Casino Royale, mi sono appassionato alla saga, che sino ad ora non avevo apprezzato granchè. Vuoi perchè ero ancora giovine quando venivano trasmessi i grandi classici con Sean Connery, vuoi perchè quando poi sono cresciuto a mio avviso la serie è degenerata proponendo film non all'altezza dei precedenti (soprattutto se comparati ai prodotti simili che uscivano negli stessi anni), vuoi perchè Pierce Brosnam...beh, è Pierce Brosnam...insomma per mille motivi.
Quindi a mio avviso (ma a quanto pare anche secondo la maggioranza degli spettatori) la serie con questo episodio è rinata. Merito di un cambio di registro narrativo, ora più profondo, di una direzione capace, e che sa renedere molto bene le scene d'azione, di un Daniel Craig che impersona in chiave moderna il ruolo dell'agente 007...nonostante questo sia in pratica il prequel di tutta la serie (un episodio dei libri di Fleming che tra l'altro venne già trattato in due film non ufficiali della saga).
E un pò come la moda di questi anni vuole (vedi Batman Begins e altri film sui supereroi), il prequel serve per dare una maggior profondità anche nella caratterizzazione del personaggio.
In questo Casino Royale, Bond è al passo coi tempi non solo per i suoi gadget, o per gli effetti speciali spettacolari, ma anche per il suo saper essere di ghiaccio ma romantico allo stesso tempo. Non più solo rubacuori impenitente, ma anche personaggio del terzo millennio.
A fianco a lui splende una soave Eva Green (non dimenticherò mai la sua interpretazione della venere di Milo in The Dreamers) come Bond Girl all'altezza sicuramente della situazione.
Insomma i protagonisti ci sono tutti, gli effetti speciali e le scene d'azione sono spettacolari, e la trama e la regia sono ben intrecciate.
Ecco perchè Casino Royale è il film della rinascita, film talmente ben fatto che mi ha fatto salir la voglia di affrontare l'intera retrospettiva sull'agente dei servizi segreti britannici.
Naturalmente come le mie classiche megalomanie mi impongono, sarò completistico (non me ne perderò uno, e mi guarderò con la medesima attenzione anche le ciofeche) e partirò ovviamente dal primo per poi proseguire in ordine cronologico di uscita.
Solo i film così ben fatti riescono a spingermi in queste imprese megalomaniache e Casino Royale c'è riuscito, onore al film!
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VOTO: 8 e 1/2
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PS: Casino Royale è stato anche il mio primo film in Blue-Ray, grazie a Sony che me ne ha inviata una copia gratuita dopo che ho registrato il mio acquisto di una PS3. Sicuramente questo formato in alta definizione mi ha aiutato a godere appieno della spettacolarità della pellicola, e onorerò il seguito da poco uscito nelle sale aspettandolo a sua volta in Blue-Ray.

venerdì 12 dicembre 2008


TOY STORY 2
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Un numero 2, di quelli rari. Ovvero un seguito che non ha nulla da invidiare al primo episodio.
C'è ritmo, divertimento per grandi e per bambini, c'è un'animazione ben disegnata. I personaggi e le loro scenette sono spassosi ed originali (specie il dinosauro timidone ed il porcellino salvadanaio), difficilmente scendono a patti con la banalità.
Insomma un ottimo lavoro per passarsi una serata in spensieratezza al posto della classica commedia.
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VOTO: 8+

LA STELLA CHE NON C'E'
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La poetica di questi tempi è merce rara su di una pellicola. Ed ancor più rari sono i film poetici che riescono ad evitare la noia, le atmosfere eternamente sospese ed il manierismo di genere.
In questo film c'è equilibrio, con un Castellitto perso in un paese, la Cina, forse tra i più sbalorditivi oggigiorno, che il regista, Gianni Amelio, ci fa scoprire nei suoi meandri più nascosti al pubblico occidentale. Niente pagode o templi da turista, ma periferie industriali, fiumi nascoste da valli e nebbia. Persino le realtà cittadine vengono mostrate nel loro intimo. Dall'altro lato la ragazza che lo accompagna nel suo viaggio, la giovane e simpatica Tai Ling, che con la sua loquacità, il suo accento e le sue espressioni ci diverte ed emoziona.
Manca solo un pò di storia; la trama che tiene in piedi il film è un pretesto fiebile e poco credibile, ma per fortuna non pesa e passa in secondo piano, persino nel finale, sempre grazie a qualcuno che evidentemente dietro la macchina ci sa stare.
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VOTO: 8++

mercoledì 12 novembre 2008


SPIDER-MAN 3

Non sono troppo appassionato di film sui supereroi, anche se poi me li guardo un po’ tutti, visto che ultimamente sono così in voga e ne parlano tutti.
Spider-man poi non è uno di quelli che stimo di più.
La versione cinematografica poi, impersonata da Tobey Maguire mi è sempre stata un po’ antipatica: un giovanotto smagosamente ingenuo ed iperbuonistico, che al confronto il personaggio di cartone e fumetti diventa un bastardo della peggior feccia.
Eppure di ogni film di Spider-Man ho un ricordo tutto sommato positivo. Certo, non da esaltazione, ma del tipo “mi aspettavo di annoiarmi ed invece è filato abbastanza liscio”.
Questo terzo capitolo in particolare diventa bello proprio perché gioca su quella stufante bonarietà del personaggio, rendendolo finalmente un po’ cazzuto, e soprattutto incazzuto.
Gli eventi sono piuttosto scontati, eppure non risulta borioso assistere allo spettacolo: evidentemente ci dev’essere lo zampino del buon Raimi, che ha saputo ben dirigere ogni episodio dedicato all’uomo intutato di rosso e blu.
L’abbondanza poi dei personaggi aiuta anche a non fossilizzarsi sul divano, anche se alcuni di questi sono caratterizzati un po’ troppo banalmente.
Nel complesso comunque un discreto divertissement da serata in leggerezza.


VOTO: 7 +